GLI ALLEVAMENTI
Mucche: Vita media in allevamento 8 anni (in natura ne vivrebbe 40),
le mucche da latte producono 10 volte la quantità di latte prevista per a nutrire i propri vitellini, latte che servirà al consumo umano visto che i vitelli vengono allontanati dalla mamma nei primi 3 giorni di vita, e portati al macello per ricavarne prodotti commerciali.
Galline Ovaiole: Allevate in gabbie disposte in file da 6, impilate una sull’altra all’interno di capannoni chiusi, con ventilazione forzata e luce artificiale. La densità di questi animali è di circa 16 – 18 galline per metro quadrato. L’impossibilità di soddisfare bisogni etologici primari, unita all’elevato livello di produzione di uova cui sono sottoposti questi animali, determina nelle galline di batteria fragilità delle ossa e molte di loro soffrono per la rottura delle stesse nell’arco della vita di circa un anno, prima di essere inviate al mattatoio.
Polli da carne: I pulcini entrano in allevamento a pochi giorni di vita e vi restano fino a quando non raggiungono il peso desiderato per la macellazione. In seguito alle fratture alle zampe causate dal peso eccessivo i polli passano 30 giorni su 40 della loro breve vita immobili sui loro escrementi, il che aumenta l’insorgere di molte patologie.
Acquacoltura: Trote, spigole, orate, anguille, allevati in bacini naturali oppure vasche di cemento, gabbie o recinti posizionati in mare. In ogni caso, alimentati con mangimi ipercalorici. Tecniche violente di uccisione: alle anguille, viene tagliato il collo o le si immerge nel sale asciutto, che penetra nel loro corpo disseccandolo in una lenta agonia. Le trote, invece, vengono congelate vive e muoiono dopo 15 minuti di tortura. Pescati all’amo o nelle reti, i pesci muoiono per soffocamento, lacerazioni provocate dall’amo, schiacciamento, congelamento o shock dovuto alla cattura. L’agonia causata dalla pesca può durare ore. Pescati all’amo o nelle reti: i pesci muoiono per soffocamento, lacerazioni provocate dall’amo, schiacciamento, congelamento o shock dovuto alla cattura. L’agonia causata dalla pesca può durare ore.
Maiali: Scrofe costantemente confinate nelle gabbie da parto nelle quali possono a malapena stendersi. Ai maschi viene effettuata la castrazione chirurgica entro i primi sette giorni di vita dei maialini. Tale operazione viene effettuata senza anestesia e nemmeno da un veterinario. I maialini subiscono altre dolorose mutilazioni come la mozzatura della coda e il troncamento dei denti.
VEGetariANI
La L.I.D.A promuove e diffonde lo stile alimentare vegano
La parola “vegano”, una contrazione di “veg(etari)ano”.
Il termine sta a indicare coloro che cercano di escludere tutte le forme di sfruttamento e crudeltà sugli animali.
Chi segue questa filosofia di vita ha rispetto della vita di qualsiasi essere vivente, tutelando così ambiente e salute, in quanto scelta alimentare equilibrata e bilanciata. L’essere vegano è una scelta dettata dalla consapevolezza che fare del male e uccidere è un’ingiustizia, e di poter così contribuire ad avere una sostenibilità ambientale migliore
I vegani, quindi, nella pratica, evitano di consumare prodotti di origine animale come carne, pesce, uova, latticini, prodotti derivati o che ne contengono.
PERCHÉ’ SI PARLA DI SOSTENIBILITÀ’ AMBIENTALE?
Gli animali d’allevamento consumano molte più calorie, ricavate dai mangimi vegetali, di quante ne producano sotto forma di carne (pesce incluso), latte e uova. Sono trattati come “macchine”, e come tali sono del tutto inefficienti: per ogni kg di carne che si ricava da un animale, lo stesso animale deve mangiare mediamente 15 kg di vegetali, appositamente coltivati. Con uno spreco abnorme di terreni fertili, energia, acqua, sostanze chimiche e con l’emissione di inquinanti
Per ottenere un chilogrammo di carne da consumare occorrono 15 mila litri d’acqua, mentre ne occorrono meno di mille per ottenere un chilo di cereali.
Per avere un chilogrammo di farina è necessario utilizzare circa 22 grammi di petrolio, per produrre un chilogrammo di carne è necessario impiegare 193 grammi di petrolio: quasi nove volte tanto, tant’è vero che il contributo all’effetto serra dato dagli allevamenti è circa pari a quello dato dalla totalità del traffico degli autoveicoli nel mondo.
Nutrirsi direttamente di vegetali, anziché coltivare i vegetali per gli animali e poi uccidere gli animali per la loro carne, significa saltare questo passaggio di trasformazione del tutto inefficiente e consente un risparmio di risorse enorme, fino al 93%, permettendo così di diminuire moltissimo il nostro impatto ambientale.
Migliaia di persone muoiano di fame ogni giorno, questo accade perché noi sprechiamo un’enorme quantità di cereali per nutrire mucche, maiali, pollame ed altri animali solo per soddisfare il nostro desiderio di carne, latte e uova.
ESSERE VEGANI PORTA VANTAGGI ALLA SALUTE?
Non ci sono dubbi che un’alimentazione povera di carne e ricca di vegetali sia la più adatta a mantenerci in salute.
Un’alimentazione 100% vegetale ci protegge dalle malattie degenerative, la principale causa di morte nei paesi industrializzati: l’aterosclerosi, il sovrappeso-obesità, il diabete mellito, l’ipertensione arteriosa, il cancro, l’osteoporosi.
L’aterosclerosi è responsabile di infarto cardiaco e ictus cerebrale. Con una dieta appropriata si può non solo prevenirla, ma anche ottenerne l’arresto e la regressione.
Anche per il diabete di tipo 2 (il più diffuso) una dieta basata sui cibi vegetale è un fattore estremamente importante per la prevenzione e la cura, e lo stesso vale per il controllo delle pressione arteriosa.
Le Linee Guida per la prevenzione dei tumori raccomandano di consumare molti cibi vegetali: un terzo dei tumori (ma per alcuni tipi si arriva anche al 50%) sarebbero provocati dall’alimentazione.
Chi mangia pesce per ragioni “di salute” dovrebbe pensarci due volte: i pesci accumulano sostanze tossiche in una concentrazione fino a 9 milioni di volte maggiore di quella che si trova nell’acqua in cui vivono, e ai pesci d’allevamento vengono mescolati al mangime grandi quantità di antibiotici e altre sostanze chimiche.
Le foto degli animali presenti in questo articolo vivono in totale liberta’ presso il Rifugio Pinco Pallino di Fossano (CN).