Il Consiglio di Stato ha disposto la sospensione provvisoria della sperimentazione in corso su sei macachi nell’ambito di un progetto delle Università di Torino e Parma sui deficit visivi umani. «È l’Ente che sperimenta a dover provare che non esistono alternative a una sperimentazione invasiva sugli animali e foriera di sofferenze che la normativa europea e nazionale sul benessere animale, anche nelle sedi di sperimentazione, prescrive di evitare o ridurre entro rigorosi parametri fisiologici», è scritto nell’ordinanza 230 adottata dal Consiglio di Stato.
Secondo la Terza Sezione del Consiglio di Stato è il Ministero della Salute che «deve, con massima urgenza, fornire tale prova sull’impossibilità di trovare alternativa ad una sperimentazione invasiva sugli animali nonché depositare una dettagliata relazione sulla somministrazione agli animali oggetto di sperimentazione di liquidi e cibo sufficienti, astenendosi da misure che finiscano per trasformare la doverosa erogazione di cibo e liquidi in forma di premio per asservire la volontà di animali sensibili come i primati».
La decisione è provvisoria, in quanto adottata in sede cautelare in attesa che si pronunci sul merito il Tar del Lazio, che invece aveva respinto la richiesta di sospende in via d’urgenza la sperimentazione.
Ora si chiede al ministro della Salute Roberto Speranza di revocare l’autorizzazione a questo esperimento che, evidentemente, i funzionari della sua direzione generale hanno fornito senza le dovute motivazioni, come affermato dal Consiglio di Stato, e chiede di portare in salvo i macachi che sono stati catturati in natura, trasportati dalla Cina e ingabbiati per un test peraltro già effettuato altre volte in altri Paesi, senza alcun risultato utile per i malati.
La precisazione dei due atenei
«In relazione all’ordinanza emessa dal Consiglio di Stato nella quale si dispone la sospensione provvisoria della sperimentazione su sei macachi condotta nell’ambito del progetto “LightUp” i due atenei comunicano che si atterranno a quanto deciso dal Consiglio di Stato rispettandone il pronunciamento e che si riservano di approfondire gli aspetti specifici della vicenda nelle sedi opportune». Questo lo stringato comunicato congiunto rilasciato dalle università di Torino e di Parma sulla vicenda.
FACCIAMOCI SENTIRE
La mail di seguito riporta nomi e indirizzi, divulgala insieme a noi, affinché’ anche al Ministero giunga la nostra voce
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Al Ministro della Salute: Giulia Grillo
mail: segreteriaministro@sanita.it
Alla Sindaca del Comune di Torino: Chiara Appendino
mail: segreteria.sindaca@comune.torino.it
Al Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Torino: Gianmaria Ajani (in carica fino ad ottobre 2019)
mail: segreteria.rettore@unito.it
Al Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Torino: Stefano Geuna (in carica da ottobre 2019)
mail: stefano.geuna@unito.it
Al Professore del dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino, responsabile scientifico del progetto LIGHTUP: Marco Tamietto
mail: marco.tamietto@unito.it
Oggetto: RICHIESTA FORMALE DI REVOCA DELL’AUTORIZZAZIONE DEL PROGETTO
“LIGHTUP– Turning the cortically blind brain to see” CHE HA COME OGGETTO I MACACHI
Premesso che
Come l’antirazzismo si oppone a discriminazioni e violenze sulla base della presunta esistenza di razze umane, e l’antisessismo sulla base del genere, così l’antispecismo si pone come movimento culturale, politico e filosofico volto al superamento dello specismo, ovvero la logica di dominio antropocentrico veicolata dall’uomo;
Premettendo inoltre che
L’appartenenza biologica alla specie umana non può giustificare eticamente il diritto di disporre e decidere della vita, libertà e del corpo di individui appartenenti ad altre specie, così come si ritiene eticamente inaccettabile l’abuso e sopraffazione di altri esseri umani sulla base di etnia, genere, orientamento sessuale, religione;
Poiché
Il progetto LIGHTUP è stato approvato e finanziato dallo European Research Council, l’Ente di ricerca a livello europeo, autorizzato dal Comitato Etico dell’Unione Europea, successivamente delle Università di Torino e Parma, e infine dal Ministero della Salute, dal momento che UNITO è una istituzione atta alla trasmissione della cultura in senso ampio, si ritiene debba riconoscere le implicazioni etiche inevitabilmente connesse alla Sperimentazione Animale che avviene all’interno dell’Ateneo
Ricordando che
Tra le varie specie utilizzate per la SA presso Unito saranno presenti almeno 6 macachi, primati non umani altamente gregari che necessitano di una vita in comunità e in gruppi familiari, condizione loro negata in laboratorio ove ogni individuo viene segregato in gabbie singole di dimensioni ridotte, verranno immobilizzati per tempi più o meno lunghi per permettere l’asportazione chirurgica di aree della corteccia visiva al fine di rendere i macachi clinicamente ciechi;
Si richiede
La revoca dell’autorizzazione al progetto di ricerca detto LIGHTUP, avendo letto con attenzione il progetto finanziato dalla European Research Council, https://erc.europa.eu/projects-figures/erc-funded-projects/results?search_api_views_fulltext=lightup, e prestato attenzione alla nota riportata dall’Università di Torino, https://www.unito.it/avvisi/nota-stampa-5-giugno-2019-luniversita-sulla-petizione-salviamo-i-macachi-di-torino, nonché’ il modello di sintesi non tecnica del progetto, il quale riporta…”siccome il progetto prevede una lesione unilaterale della corteccia visiva primaria, si ritiene opportuno stimare il livello di sofferenza atteso come grave…”, non è pertanto accettabile eticamente un progetto del genere, seppur approvato dal Comitato Etico dell’Unione Europea.
Si richiede inoltre
Che sia reso noto la destinazione finale dei seguenti primati passati i 60 mesi di procedure sperimentali e, seppur la legge attuale lo consenta, in virtù’ dell’Art 1 comma 2 del DL 26/2014, si domanda se non vi sono metodi alternativi all’uso dei primati o qualsiasi altra specie animale
Distinti saluti.
Ormai è diventato un caso nazionale il progetto Lightup che preveder l’utilizzo di 6 macachi ai fini sperimentali. Tale progetto prevede una lesione unilaterale della corteccia visiva primaria che li renderà parzialmente ciechi (così riporta la nota dell’Università di Torino) al fine di poter intervenire su pazienti con cecità’ corticale.
Il progetto LIGHTUP è stato approvato e finanziato dallo European Research Council, l’Ente di ricerca a livello europeo, autorizzato dal Comitato Etico dell’Unione Europea, successivamente delle Università di Torino e Parma, e infine dal Ministero della Salute.
Chi è il Comitato Etico dell’Unione Europea? e come sia possibile che abbia approvato un progetto del genere?
Come riportato di seguito è…“ un organismo indipendente, composto di personale sanitario e non, incaricato di garantire la tutela dei diritti, della sicurezza e del benessere dei soggetti della sperimentazione e di fornire pubblica garanzia di questa tutela, emettendo, ad esempio, pareri sul protocollo di sperimentazione, sull’idoneità dello o degli sperimentatori, sulle strutture e sui metodi e documenti da impiegare per informare i soggetti della sperimentazione prima di ottenere il consenso informato…”
Come si può garantire la tutela dei diritti, la sicurezza ed il benessere dei soggetti sottoposti a sperimentazione?
Cosa c’è di etico in un progetto che prevede l’utilizzo di primati fino alla morte?
Il M5S da sempre è contro la vivisezione, come mai allora il nostro Ministro Giulia Grillo, appartenente allo stesso gruppo ha approvato tale progetto? Siamo bravi solo a parole? Forse si!
Finche’ la legge lo permetterà (DECRETO LEGISLATIVO 4 marzo 2014, n. 26) continueremo a batterci contro i mulini vento.