Questi pachidermi vengono da sempre massacrati per l’avorio: l’evoluzione li porta a dover sopravvivere ed è in crescita la percentuale di quelli che nascono privi di zanne.
Tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80, in Africa ha avuto luogo una violenza da parte dell’uomo sull’ecosistema naturale: la guerra civile durata quindici anni ha ucciso, tramite il bracconaggio, diverse razze animali. Furono abbattuti moltissimi elefanti per estrarre l’avorio dalle loro pregiate zanne e finanziare cosi’ la produzione di armi.
Pochi furono i sopravvissuti, i quali generarono una prole che presentava non poche differenze genetiche: gli elefanti maschi che nacquero dopo il 1995 mostravano delle zanne un quinto più piccole rispetto alle normali dimensioni della generazione precedente. Lo stesso accadde anche per la parte femminile, che nacquero con zanne un terzo più piccole.
Secondo un recente articolo pubblicato su National Geographic, infatti, negli ultimi anni la selezione naturale sembra stia favorendo gli elefanti nati senza zanne. In Mozambico un team di scienziati sta studiando proprio questo fenomeno, analizzando i tratti genetici degli esemplari nati senza zanne per individuare la causa di questo mutamento.
Secondo gli studiosi, il bracconaggio ha avuto un’influenza sull’evoluzione di questa specie: gli elefanti nati senza zanne, infatti, si salvano dai massacri, in quanto i bracconieri uccidono solo quelli che le possiedono. Affinché la specie si preservi, dunque, è necessario non avere le zanne per sopravvivere: non a caso, a questo fenomeno si accompagna anche l’aumento degli esemplari femmine, la cui percentuale in pochi anni è passata dal 2 al 4% solo in Mozambico; il fenomeno, però, è molto più esteso e interessa anche altre zone.
Nel 2017 in Cina è stato approvato un bando per vietare la caccia e l’importazione dell’avorio ma a ben poco è servito: nella Repubblica Popolare Cinese, infatti, le zanne di elefante sono ancora ricercatissime e pagate cifre molto alte. In questo paese, in particolare, sono in molti a ritenere l’avorio utile per combattere le malattie, ma anche per aumentare la forza, la virilità e la fertilità.
Lo studio non è stato ancora pubblicato, ma la ricercatrice Joyce Poole, cofondatrice di Elephant Voices, ha rivelato sul National Geographic le sue preoccupazioni riguardo questo tema.
In realtà, questa modificazione del dna non mette in pericolo le loro vite, ma è allarmante comprendere quanto la mano dell’uomo possa creare cambiamenti significativi agli ecosistemi.
L’UOMO E’ IN GRADO DI INFLUENZARE E MODIFICARE LA GENETICA DEGLI ANIMALI CON I SUOI ASSURDI COMPORTAMENTI?
A QUANTO PARE SI!