Bonito – La regione Campania è quella in Italia più colpita dagli incendi, purtroppo si cerca in ogni modo di mantenere questo triste primato proprio a partire dalle nostre zone. Tant’è che in questa estate si stanno registrando parecchi incendi, e qualcuno ha interessato anche il territorio di Bonito.
La matrice, chiaramente sempre dolosa.
Sono stati colpiti circa 5 ettari di terreni, e in un fondo privato sono state danneggiate 70 piante di olivi anche secolari.
E’ facile immaginare l’enorme danno ambientale ed economico che queste persone arrecano alle nostre comunità con l’aumento dei costi per la gestione del territorio.
Quali sono le cause di questi incendi dolosi…chi sono questi incendiari? A chi porta vantaggio?
E’ possibile ipotizzare che questi tipi d’incendi non giovano agli speculatori edilizi in quanto il varo della nuova normativa su questi reati fa divieto per 10 anni di una possibile edificazione in loco.
Quindi, non resta che pensare al gesto di qualche solitario piromane che unisce “il suo utile al suo dilettevole” a svantaggio dell’intera comunità che spesso resta inconsapevole ed inerme.
Oppure questi incendi sono da accreditare a tecniche legate alla caccia/bracconaggio (soprattutto da quando è stato immesso il cinghiale nei nostri territori) che si registrano da diversi anni a questa parte.
Essi permettono alle “allegre brigate” dei bracconieri di organizzare il “territorio di caccia” spostando gli animali (cinghiali) da zone protette per cui essi trovano rifugio nel sottobosco e dove è difficile praticare la caccia.
E’ importante ricordare che il danno procurato alla natura si ripercuote anche su di loro, e che l’incendio boschivo è tra i reati ambientali puniti più severamente, con pene che vanno dai quattro ai dieci anni. Si, forse…è l’unica informazione che potrebbero recepire.
“Noi come Associazioni – dichiara il Responsabile LIDA E LAC Emilio Mauro Merola – purtroppo, sappiamo benissimo che la vigilanza è insufficiente e quella volontaria osteggiata da più parti per cui ci arroghiamo semplicemente la presunzione di voler sensibilizzare le coscienze delle nostre comunità mediante queste nostre semplici riflessioni. Vogliamo ricordare che le nostre coscienze devono educarsi attraverso la formazione e l’informazione costante, per il benessere nostro e dei nostri figli e di tutto ciò che ci circonda. I boschi non prendono fuoco da soli, perché pure essendoci alte temperature all’interno delle macchie boschive, è rarissimo che si creino le condizioni per un’autocombustione. Per cui non possiamo far finta di non sapere, di non vedere e di non saper parlare. L’intera popolazione prenda più coscienza su queste tematiche, non abbia paura di denunciare, isolare personaggi non degni di essere chiamati persone, che per un corrotto interesse economico, per diletto, sporcano e infangano tutto ciò che ci circonda. Occorre orientarsi, aprire gli occhi su un ambiente in pericolo, ferito, in cui abitiamo e che consegneremo ai nostri figli. Voglia di dire la verità, senza paure né censure. Le nostre condizioni ed il nostro futuro non cambieranno mai se continueremo a girarci dall’altra parte. La legalità non è un optional”.