Il mondo che conosciamo
Sono decenni che l’uomo si prodiga in tutto e per tutto a distruggere il nostro pianeta, e questi sono i risultati
Lo Scioglimento dei ghiacciai, dovuto al surriscaldamento globale, grazie alle nostre immissioni di CO2, alla deforestazione e all’inquinamento atmosferico. Entro il 2050 potremmo perdere fino al 30% della popolazione di orsi polari, minacciati dalla scomparsa del proprio habitat che rende più difficile la reperibilità delle risorse. Altra minaccia per la sopravvivenza dell’orso polare è l’inquinamento dei mari. Con lo scioglimento dei ghiacciai a farne le spese sono anche le foche che hanno difficoltà a costruire le tane dove ripararsi, partorire e allattare i propri cuccioli.
Amazzonia il polmone verde del nostro pianeta, bruciati circa 12 milioni di ettari di foreste
l’Istituto superiore per la protezione ambientale associa la deforestazione agli agricoltori e alle grandi imprese zootecniche e agro-industriali che usano il metodo ‘taglia e brucia’: gli alberi vengono tagliati tra luglio e agosto, lasciati in campo per perdere umidità, poi bruciati. Quando ritorna la stagione delle piogge, l’umidità del terreno denudato favorisce lo sviluppo di vegetazione nuova per il bestiame il cui allevamento è responsabile dell’80% della deforestazione in corso nella foresta pluviale amazzonica. Una parte significativa dell’offerta globale di carne bovina, compresa gran parte dell’offerta di carne in scatola in Europa, proviene da terreni che un tempo erano la foresta pluviale amazzonica.
L’Australia ha smesso di bruciare dopo mesi, apparentemente per cause naturali, il notevole rialzo delle temperature, a portato siccità del terreno scatenando temporali con fulmini che hanno provocato incendi e distrutto più di 4 milioni di ettari, circa 1,25 miliardi di animali selvatici in tutta l’Australia siano stati uccisi, e diverse specie, già a rischio d’estinzione fra cui opossum, canguri grandi e piccoli, wallaby, vombati, ornitorinchi, echidna e tanti rari marsupiali, come l’antechino e il bandicoot (piccolo marsupiale onnivoro).
Tra queste specie c’è anche il Potoroo dai piedi lunghi (Potorous longipes), un piccolo marsupiale grande quanto Volpe volante dalla testa grigia (Pteropus poliocephalus), uno dei pipistrelli più grandi del pianeta.
Il mare, ormai ridotto ad una discarica, ogni anno circa 8 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica finiscono negli oceani e, se non saranno presi provvedimenti, entro il 2050 nei mari ci sarà più plastica che pesce. La plastica ha un impatto drammatico sul benessere e la salute delle persone e sulla vita nei nostri mari: pesci, tartarughe, delfini, balene, uccelli marini la ingeriscono o ne rimangono intrappolati, feriti e uccisi.
I cieli inquinati, tra gli agenti più inquinanti troviamo gli aerei. Per dare un’idea, ogni anno rilasciano circa 600 milioni di CO2 negli strati di atmosfera in cui si generano i fenomeni meteorologici: più l’emissione è alta, più le piogge saranno maggiormente acide
Le sostanze tossiche dovute allo sversamento illegale dei rifiuti, la storia industriale del nostro paese è fatta anche di inquinamento del suolo e dell’acqua, di discariche abusive e di grandi stabilimenti abbandonati per la distruzione illegale dei rifiuti urbani, per poi essere bruciati evitando costose procedure di smaltimento, ma è solo un esempio che mostra come sviluppo industriale e sfruttamento delle risorse vadano spesso insieme alla creazione di grossi problemi ambientali.
I rifiuti tossici e radioattivi interrati: sono rifiuti nucleari italiani, scorie radioattive prodotte in Italia, scarti di quelle centrali atomiche chiuse nel 1987, interrate in lungo e largo il nostro paese, liquami radioattivi riversati nelle acque del fiume Dora e nel Po.
A tutto questo leghiamo l’aumento di disastri attribuiti al cambiamento climatico: tempeste, frane, uragani, eccetera.
Se solo pensiamo a quanto male abbiamo fatto al nostro pianeta…Ed ora ne paghiamo le conseguenze