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14/09/2017 PRESIDIO
Via Calepina, Trento, nei pressi del TAR, a sostegno dell’accoglimento del ricorso presentato dalle associazioni LIDA Lega Italiana dei Diritti dell’ Animalie – Animal Amnesty – Gaia Animali & Ambiente – LAC Lega Abolizione Caccia — OIPA Organizzazione Internazionale Protezione Animali – Salviamo gli Orsi della Luna, contro l’ordinanza di rimozione dell’orsa KJ2.
.12/09/2017
COMUNICATO STAMPA
Le associazioni
LIDA – LEGA ITALIANA PER I DIRITTI DELL’ANIMALE, ANIMAL AMNESTY ONLUS, GAIA ANIMALI & AMBIENTE, LAC – LEGA ABOLIZIONE CACCIA ONLUS, OIPA ITALIA – ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE PROTEZIONE ANIMALI ONLUS, SALVIAMO GLI ORSI DELLA LUNA,
contro la PAT, Provincia Autonoma di Trento
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AGGIORNAMENTO DEL 06/03/2018
E’ fissata per il prossimo 8 marzo l’udienza presso il TAR di Trento per la discussione del nostro ricorso contro l’ordinanza di rimozione, del Presidente della Provincia Autonoma di Trento, dell’orsa KJ2.
Com’è noto KJ2 è stata uccisa, a nostro avviso, in maniera del tutto illegittima, colpevole solo di essersi comportata da orsa.
I fatti sono ormai noti: la scorsa estate, l’orsa disturbata da un pensionato accompagnato da un cane, si è esibita in un falso attacco, com’è tipico per la sua specie quando si vuole allontanare un intruso. L’uomo, impaurito, ha colpito l’orsa che ha reagito procurandogli ferite non gravi e allontanandosi senza insistere nell’attacco.Niente di anomalo, come ha dichiarato la stessa provincia tramite il proprio responsabile del settore grandi carnivori: l’orsa si è comportata in maniera più che legittima e in accordo con i comportamenti della sua specie in casi simili.
Nonostante questo il presidente della Provincia ha emesso un’ordinanza di rimozione che ha portato all’uccisione di KJ2 con una vera e propria esecuzione, che consideriamo tanto indegna quanto illegittima.
Nel nostro ricorso contro l’ordinanza, tramite i nostri avvocati, abbiamo ampiamente argomentato i motivi che rendono evidente l’illegittimità dell’ordinanza e abbiamo puntualmente ribattuto alle argomentazioni presentate dalla provincia in prima istanza. Abbiamo anche rilevato e messo in evidenza i vuoti e le omissioni nella documentazione prodotta e confidiamo che il nostro ricorso sia accolto e sia sancito checompito della provincia è la tutela degli orsi, non lo sterminio annunciato.
In ogni caso, siamo coscienti che la popolazione di orsi trentini è gravemente minacciata da politiche miopi e inconcludenti.
Continueremo, per questo motivo, a tenere alto il livello di attenzione e incalzare le istituzioni a tutti i livelli, anche sovranazionali, affinché la provincia di Trento sia messa sotto tutela: ha chiaramente dimostrato che non ha le capacità per gestire una popolazione di animali selvatici che per indole si tiene lontana dagli uomini e dai guai.
Grazie per l’attenzione
Coordinamento Life for Ursus
Trento 14 08 2017
ESECUZIONE DELL’ORSA KJ2
Con poche righe di comunicato stampa, la PAT, Provincia Autonoma di Trento, ha annunciato trionfalmente l’uccisione dell’orsa KJ2 perseguitata da anni perché dichiarata pericolosa.
In realtà l’orsa KJ2 era “elusiva e schiva”, queste le parole dell’assessore alla caccia Michele Dallapiccola. Significa che si teneva lontana dagli esseri umani. Perché, allora l’esecuzione?
Il 22 luglio scorso, la povera orsa si è imbattuta in un pensionato che andava a passeggio con il suo cane nei boschi di Terlago. L’uomo, vedendosi l’orsa troppo vicina, preso dal panico, le ha sferrato una bastonata.
La PAT stessa ha riconosciuto che l’orsa non aveva fatto alcunché di anormale e si è comportata in maniera adeguata agli standard comportamentali della sua specie. Però, ha deciso di ucciderla in aperta violazione delle leggi che tutelano l’orso, delle convenzioni internazionali che lo dichiarano specie “particolarmente protetta” e delle norme scritte di proprio pugno nel piano di gestione della popolazione ursina in Trentino.
La dichiarazione del presidente della PAT, Ugo Rossi, che ha annunciato che questo sarà il modo di gestire per il futuro gli orsi che giudicherà pericolosi per la specie umana, si commenta da sé.
E’ dunque evidente che siamo di fronte a un’esecuzione, un’azione muscolare, machista a meschini fini elettorali, cui ne seguiranno altre.
Avevamo impugnato, presso il TAR di Trento l’ordinanza di rimozione (cattura o uccisione, indifferentemente), ma non c’è stato neppure il tempo di discuterla e non crediamo sia un caso…
La PAT, evidentemente, conoscendo l’illegittimità delle proprie azioni, ha voluto evitare il rischio di soccombenza in tribunale e ha fatto ricorso ai modi spicci.
Appurate le circostanze dell’uccisione di mamma orsa KJ2, attraverso un accesso agli atti, valuteremo l’opportunità di perseguire la PAT, penalmente fino ai massimi gradi di giudizio, per maltrattamento e uccisione ingiustificata di animale selvatico. Rammentiamo che l’orso bruno è specie protetta, particolarmente protetta, da leggi nazionali e direttive comunitarie e convenzioni internazionali.
Faremo varcare i confini nazionali a questa vicenda e alle altre di questo genere, in modo che la pubblica opinione internazionale si faccia un’idea precisa e reale di com’è amministrata la, altrimenti bella, Provincia Autonoma di Trento.
Non è l’orso pericoloso in Trentino, ma una giunta che dimostra incapacità e incompetenza e per risolvere i propri problemi usa come strategia quella del fucile.
Gli agenti forestali trentini, a causa delle criticità comportamentali della Giunta, sono stati trasformati in strumenti di morte e si trova incomprensibile il loro pedissequo comportamento.
Sono invitati, pertanto, a non rinunciare alla propria dignità e a praticare l’obiezione di coscienza, quando sono chiamati a ricoprire il ruolo di braccio armato di quella che dovrebbe essere un’istituzione a tutela del patrimonio faunistico.
16/09/2017
DECISIONE TAR UCCISIONE ORSA KJ2
COORDINAMENTO LIFE FOR URSUS: LA NOSTRA BATTAGLIA VA AVANTI.
Il Coordinamento Life for Ursus – composto dalle associazioni Animal Amnesty, Gaia, Lac, Lida, Oipa e Salviamo gli Orsi della Luna – esprime soddisfazione per il rinvio, da parte del Tar di Trento, della decisione in merito al ricorso contro l’ordinanza di cattura della Pat dell’orsa KJ2. Rinvio subordinato all’acquisizione di ulteriore materiale.
Il ricorso, presentato dal Coordinamento, rischiava di essere giudicato nullo, in quanto l’orsa è stata abbattuta, lo ricordiamo, all’indomani della presentazione dello stesso.
I giudici del Tar hanno invece ritenuto interessante e di necessario approfondimento il concetto di “danno ambientale”, che sarebbe stato causato dall’ordinanza di Ugo Rossi.
Questa decisione imprime maggior forza all’azione del Coordinamento perché conferma che la strada intrapresa è quella giusta. In sostanza, si tratta – oltre che della inaccettabile uccisione di un’orsa, la cui unica colpa è stata quella di reagire a un’aggressione subita – di un’alterazione dell’equilibrio ambientale, arrogandosi il diritto, l’ente Provincia, di porsi come “Deus ex machina” che tutto può.
Giovedì mattina, ad attendere la determina del Tar, in presidio con striscioni e cartelli a sostegno dei ricorrenti, un gruppo di rappresentanti del Coordinamento, attivisti di diverse associazioni e Filippo Degasperi, consigliere provinciale del M5s.